L’Italia è indietro nel digitale: è questa la fotografia, scattata dall’ultimo report della Commissione Europea, che solleva preoccupanti interrogativi circa la capacità del nostro Paese di sviluppare politiche innovative concrete.
Da poco pubblicato, l’European Digital Progress Reports (EDPR), ossia il report che fotografa lo stato di salute dei Paesi europei in materia di digitale, vede l’Italia al quartultimo posto davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania.
Il nostro Paese è dunque una fra le economie meno avanzate in materia digitale, al contrario di Danimarca, Norvega e Paesi Bassi che guidano la classifica.
Gli indici che sono stati presi a riferimento per classificare i vari Paesi fanno parte del DESI (Digital Economy and Society Index) che misura le performance degli Stati membri sulla base dei seguenti indicatori:
- la connettività
- il capitale umano
- l’uso di internet
- l’integrazione delle tecnologie
- i servizi pubblici digitali
Questo si traduce nel valutare una serie di requisiti su campo, fra cui la presenza di banda larga e connessioni veloci che, come ben sappiamo, è quel treno da non perdere per cui il Governo ha formalmente incaricato Enel.
Il dato più allarmante è però legato all’uso di internet: addirittura un italiano su tre non utilizza la rete.
Lo scarso utilizzo di internet si riflette direttamente sull’acquisizione delle competenze digitali che formano il capitale umano, altro indice della rassegna.
Al contrario, in tema di digitalizzazione dei servizi pubblici la situazione è più rosea: quanto a open data ed eGovernment stiamo migliorando.
Questo è il grafico che riassume la situazione italiana:
C’è quindi molto da fare, ma dietro ad ogni situazione di crisi si cela sempre un’opportunità: nella fattispecie è l’occasione per la nostra Associazione di poter promuovere le nostre attività a sostegno del Paese, concetrandoci specialmente sull’alfabetizzazione digitale.