A quasi un anno e mezzo dal lancio di SPID, l’identità digitale sta convincendo i cittadini ma trova forti resistenze nelle Pubbliche Amministrazioni.
SPID è senza dubbio un’innovazione strategica per il rilancio del Paese: è infatti la chiave di accesso per interagire con la regione, il comune, l’azienda sanitaria, il fisco, la scuola, la previdenza e svariati altri servizi necessari ai cittadini.
Poco più di due milioni di italiani ne sono in possesso anche in virtù del fatto che procurarsi le credenziali SPID è abbastanza veloce e, per ora, gratuito.
La PA fa difficoltà ad adeguarsi a SPID
Il problema però sembra essere concentrato sulla Pubblica Amministrazione che non è veloce quanto dovrebbe nell’adottare SPID e renderlo funzionante sui propri sistemi.
Alcuni esempi: SPID non può essere attualmente utilizzato sul sito del Ministero dell’Interno per prenotare un appuntamento presso il comune di residenza e ottenere la Carta di Identità Elettronica (CIE).
Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha avuto recentemente non poche difficoltà con l’autenticazione tramite SPID.
Il Comune di Roma, per permettere ai cittadini di ottenere la CIE, non considera l’uso di SPID e adotta un’applicazione fornita da privati.
In attesa del nuovo anno, ci si auspica che il percorso di diffusione di SPID sia progressivamente più veloce.