Cassetto digitale, a Perugia crescono gli utilizzatori del servizio

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A due anni dall’avvio del servizio gli utenti del Cassetto digitale, la piattaforma online che permette di gestire gli adempimenti relativi alla propria impresa, nella provincia di Perugia hanno superato le 3.151 unità.

Realizzato da InfoCamere e offerto da UnionCamere sul territorio tramite le Camere di Commercio, il Cassetto digitale rappresenta lo strumento che consente all’imprenditore di avere sempre a portata di mano, soprattutto tramite smartphone e tablet, l’identikit digitale della propria impresa che può essere condiviso con partner, clienti, fornitori, banche e professionisti.

Inoltre grazie alla piattaforma è possibile inviare alla pubblica amministrazione la documentazione necessaria per partecipare a gare o bandi, anche internazionali, visto che tra i documenti disponibili fra cui è presente la visura dell’impresa già tradotta in inglese.

Tra le informazioni contenute si trovano il profilo della propria azienda, tutte le informazioni su certificazioni biologiche e rating di legalità, lo statuto al bilancio, fino alle pratiche inviate allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) del Comune in cui ha sede l’impresa e l’elenco delle fatture elettroniche emesse.

Nei primi sei mesi del 2019 sul territorio perugino le adesioni sono aumentate di altre 849 unità, il 27% del totale.  

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Microsoft Edu Day, a Matera un confronto sulle nuove frontiere digitali della didattica

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A Matera, capitale europea della cultura 2019, è in corso il Microsoft Edu Day, una giornata di confronto dedicata alle nuove frontiere digitali della didattica.

L’evento opera nel perimetro del progetto Ambizione Italia, l’iniziativa di Microsoft che punta a creare un ecosistema per la promozione della trasformazione digitale del Paese grazie alla formazione avanzata e alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.

Microsoft Edu Day ha come obiettivo infatti l’essere una cornice in cui si possano organizzare incontri, workshop, seminari e sessioni interattive che coinvolgano studenti, docenti e dirigenti scolastici per valutare gli scenari offerti dalla digitalizzazione applicati all’istruzione e nel contempo identificare i trend digitali emergenti al fine di poter individuare le competenze ideali per le professioni del futuro.

Nel mondo il mercato dell’edutech, ossia della formazione legata alle nuove tecnologie, raggiungerà i 252 miliardi di dollari entro il 2020 e in Europa si stimano almeno 756 mila posizioni di lavoro disponibili proprio nelle professionalità connesse al mondo dello sviluppo del software: dati che dovrebbero far riflettere sull’enorme opportunità dietro alle opportunità formative attorno a cui dovrebbe concentrarsi la scuola.

All’interno di Microsoft Edu Day si concentrano inoltre racconti e testimonianze di best practice da parte di manager e docenti che hanno elaborato con successo percorsi e iniziative di trasformazione digitale tanto nella didattica quanto nell’attività lavorativa.

Il Microsoft Edu Day si tiene nel Teatro Comunale e Piazza Vittorio Veneto dove è stata inoltre allestita un’area esperienziale in cui le scuole partner di Microsoft possono proporre idee e progetti di didattica innovativa. L’iniziativa è possibile grazie al supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata, del MIUR e del Comune di Matera.

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La Biblioteca Estense Universitaria inizia la propria trasformazione digitale

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La rivoluzione digitale è dirompente e si estende ad ogni ambito: non è esclusa la celeberrima Biblioteca Estense Universitaria di Modena che viene coinvolta in un progetto significativo di digitalizzazione.

Grazie alla collaborazione fra Gallerie Estensi e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena infatti nasce un archivio digitale ad altissima definizione che permette di consultare direttamente online parte del patrimonio archivistico e raro della biblioteca.

Il progetto ha richiesto uno stanziamento complessivo di 1,3 milioni di Euro per effettuare una scansione ad altissima definizione tramite apposite strumentazioni di acquisizione immagine e la successiva catalogazione di parte del patrimonio della biblioteca tramite la metadatazione e il recupero del patrimonio già scansionato.

Le fonti digitalizzate verranno rese disponibili, in modo libero e gratuito, sulla piattaforma digitale prescelta tramite il protocollo IIIF che permette di visualizzare e annotare comparazione di fonti diverse.

La soluzione digitale prescelta è già diffusa ad altre importanti biblioteche internazionali: l’Estense diventa a tutti gli effetti la prima biblioteca italiana a partecipare ad un sistema digitale che vede al suo interno la Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Ashmolean Library di Oxfor, la British Library e la Library of Congress di Washington.

La Biblioteca Estense ha al suo interno capolavori dell’arte e della cultura laica e religiosa come la Bibbia illustrata per Borso d’Este, gli scritti di Ludovico Antonio Muratori o la Mappa del Cantino che rappresenta il più antico planisfero portoghese esistente ad oggi che descrive le coste americane per come erano conosciute ai tempi.

L’accesso alle informazioni, come detto, sarà del tutto gratuito e libero senza restrizioni per agevolare la diffusione della conoscenza fra appassionati, ricercatori ma anche semplici cittadini interessati a curiosare fra i tesori della Biblioteca Estense.

Il processo di trasformazione digitale durerà qualche mese: la consegna è prevista per luglio, periodo in cui saranno disponibili i nuovi contenuti digitalizzati ma anche le circa 500.000 immagini digitali acquisite precedentemente che comprendono, fra le altre, il Fondo Muratoriano.

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In Friuli Venezia Giulia nasce un innovativo programma industriale

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Il Friuli Venezia Giulia si candida ad essere il laboratorio di eccellenza per l’innovazione in ambito industriale a livello nazionale.

Grazie ad un’intesa fra il polo tecnologico Area Science Park, la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e il Ministero dello Sviluppo economico (MiSE) infatti ha preso il via il progetto Argo.

Argo è sostanzialmente un innovativo programma industriale basato sull’innovazione di processi e prodotti in grado di aumentare la produttività economica e generare nuovi posti di lavoro, attraverso l’interazione tra ricerca e industria.

Supportato da circa 9 milion di euro di risorse finanziarie per il triennio 2018-2021, Argo rappresenta un progetto pilota che verrà scalato a livello multi-regionale, nazionale e internazionale.

Argo, una struttura hub&spoke

La struttura di Argo è basata sul modello hub&spoke e interessa quattro grandi asset: in primo luogo la creazione del Porto dell’Innovazione industriale presso il Porto di Trieste, una vera e propria zona industriale sperimentale atta ad attrarre investimenti ad alta tecnologia grazie alla logistica portuale, alla ricerca avanzata e ai punti franchi.

In secondo luogo l’attivazione di un polo di attrazione di startup innovative con specifico riferimento alla trasformazione digitale nell’ambito del piano Industria 4.0.

Segue la volontà di creare una piattaforma digitale nazionale per le imprese con un’offerta variegata di servizi e infrastrutture riguardanti Big data Integration&Analysis, Internet of Things, Advanced Manufacturing Solutions e Data Optimization & Simulation.

Infine la realizzazione di appositi canali di convergenza fra centri produttivi e ricerca con l’applicazione del modello degli Open Lab.

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MEET, il primo centro internazionale per la cultura digitale

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Si chiama MEET e già il nome porta in dote la radice dell’incontro: si tratta del primo centro internazionale per la cultura digitale presentato oggi a Milano grazie ad una sinergia fra Meet The Media Guru, Comune di Milano e Fondazione Cariplo.

Meet è uno spazio, presso la sede dell’ex Spazio Oberdan, dedicato al digitale e all’innovazione con un approccio molto particolare: si approfondiranno gli aspetti della human digital transformation, ovvero della trasformazione digitale in cui, però, l’uomo sia sempre al centro del cambiamento della società.

Il luogo che ospita MEET è considerevole con i suoi 1.200 metri quadrati dedicati, oltre che al digitale, anche alla cultura, all’arte, al pensiero creativo: lo spazio continuerà a ospitare la Fondazione Cineteca Italiana con cui MEET svilupperà un piano di iniziative coordinate.

Per raggiungere l’obiettivo di ridurre il digital divide sono state strette numerose collaborazioni in diversi Paesi e con differenti attori in modo da assicurare l’opportuna contaminazione che possa dare luogo ad interessanti ricadute per la società e il territorio: MEET si candida ad essere un laboratorio creativo aperto ai milanesi e a tutti coloro che, in Italia e nel mondo, condividono l’idea che il digital divide si frutto di un problema culturale e non squisitamente tecnologico.

Non solo uno spazio fisico per MEET

MEET avrà anche una presenza virtuale, in rete, grazie al contenitore rinnovato di meetthemediaguru.org creato secondo logiche immersive di data visualization che consentono di navigare nel vasto patrimonio artistico e culturale dei materiali prodotti dal 2005 ad oggi.

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Palermo aderisce a SPID

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Palermo è l’ennesima città di grandi dimensioni che abbraccia SPID: il Sistema Pubblico di Identità Digitale è stato presentato alla città in seguito al lavoro di implementazione svolto dal Servizio Innovazione, dall’Area Servizi alla Città e dalla Società Partecipata Sispi S.p.A..

Il servizio permette a tutti i cittadini in possesso delle credenziali SPID di poter effettuare l’accesso sul sito del Comune di Palermo potendo così utilizzare i servizi digitali erogati dalla PA.

L’attivazione effettiva della piattaforma segue l’adesione effettuata il 26 luglio 2017 tramite la convenzione con AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale.

I mesi trascorsi sono serviti ai responsabili dei sistemi informativi del Comune per applicare le regole tecniche imposte da AgID al fine di consentire il pieno utilizzo, da parte dei cittadini, di tutti i servizi digitali erogati dal Comune che già presenta la possibilità di pagare elettronicamente la TARI e le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada.

Tali opportunità sono garantite dal pieno funzionamento del circuito PagoPA.

SPID e PagoPA in vista dell’ANPR

I lavori in corso per dotare il Comune di Palermo di un’infrastruttura digitale non si concludono con la piena operatività di SPID e PagoPA.
Entro il 2018 il Comune si è prefissato la migrazione dei servizi anagrafici alla nuova ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, in modo che il processo di implementazione dell’Agenda Digitale del Comune di Palermo sia allineato e ottemperante il Piano Triennale dell’Informatica per la Pubblica Amministrazione a cui tutte le PA nazionali sono tenute ad adeguarsi.

Maggiori informazioni qui.

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PA digitale, con l’accordo Stato-Regioni si definisce una governance chiara

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C’è l’accordo Stato-Regioni per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione: per la prima volta l’Italia ha un chiaro programma attuativo circa le attività da effettuare nelle strutture amministrative pubbliche prossime al cittadino.

Si tratta di un passaggio fondamentale per la spesa digitale pubblica indirizzata dal piano triennale approvato negli scorsi mesi che prevede circa 6 miliardi di euro di investimenti.
Il programma di digitalizzazione dell’Italia è ambizioso ma è anche molto indietro rispetto alle aspettative: dal miglioramento della sanità attraverso l’uso del digitale alla possibilità di interagire completamente con la PA via internet senza bisogno di fare file o prendere appuntamenti.

Le difficoltà maggiori, come rilevato anche dalle stime Eurostat 2017 sui ritardi digitali dell’Italia, sono concentrati soprattutto nella mancanza di governance ossia l’assenza di un ruolo chiaro di comando e di assunzione di responsabilità.

Le Regioni, sulla carta informalmente incaricate di guidare i Comuni ad adottare i servizi digitali, non sono state mai effettivamente incaricate nel governare il percorso; questo fino ad oggi, con l’accordo Stato-Regioni per la prima volta viene ufficializzato il ruolo delle Regioni , stabilendo un’indicazione esatta di quello che si andrà a realizzare sui diversi territori per attuare il piano triennale.

Un modello di condotta già utilizzato

Il modello di accordo ricalca quello fra Stato-Regioni per il piano BUL (Banda Ultra Larga) che ha visto investimenti pubblici da 3 miliardi di euro nelle zone a fallimento di mercato.
L’accordo permette di creare un perimetro chiaro sulla strategia di crescita digitale Governo-Regioni, un indirizzo comune delle Regioni che troverà una sua declinazione e definizione di dettaglio negli accordi che le stesse effettueranno con le PA locali.

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In Calabria la gestione degli atti amministrativi diventa digitale

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La Regione Calabria ha presentato la piattaforma digitale per la gestione totalmente informatica degli atti amministrativi.

Una rivoluzione che parte oggi 2 gennaio e che coinvolge l’organizzazione dell’amministrazione regionale in relazione al suo rapporto con i cittadini e le imprese.

Poter proporre dei procedimenti amministrativi interamente digitali contribuisce a rendere più trasparente e tracciabile l’andamento di ogni atto amministrativo, permettendo al tempo stesso di poter esercitare un controllo diretto da parte della comunità e, al contempo, accelerare le pratiche che non potranno più essere misteriosamente fermate dalla burocrazia dal momento che ogni punto della filiera sarà monitorabile.

Il digitale come strumento per rivoluzionare la PA

Il digitale richiama il rispetto della legalità, della trasparenza e dei diritti dei cittadini in una Regione che purtroppo ha avuto casi di cattiva gestione ma che vuole ora rivedere completamente.

Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema è stato effettuato oggi informando tutti i dipendenti dell’Ente coinvolti che però erano già stati preparati e formati all’uso dei nuovi sistemi in armonia con le logiche di dematerializzazione e semplificazione amministrativa degli uffici della Regione che comporteranno, a regime, a velocizzare le relazioni interne agli uffici, a ridurre i tempi e i costi di gestione delle pratiche nel pieno rispetto della privacy.

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SPID cresce fra i cittadini ma frena fra le Pubbliche Amministrazioni

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A quasi un anno e mezzo dal lancio di SPID, l’identità digitale sta convincendo i cittadini ma trova forti resistenze nelle Pubbliche Amministrazioni.

SPID è senza dubbio un’innovazione strategica per il rilancio del Paese: è infatti la chiave di accesso per interagire con la regione, il comune, l’azienda sanitaria, il fisco, la scuola, la previdenza e svariati altri servizi necessari ai cittadini.

Poco più di due milioni di italiani ne sono in possesso anche in virtù del fatto che procurarsi le credenziali SPID è abbastanza veloce e, per ora, gratuito.

La PA fa difficoltà ad adeguarsi a SPID

Il problema però sembra essere concentrato sulla Pubblica Amministrazione che non è veloce quanto dovrebbe nell’adottare SPID e renderlo funzionante sui propri sistemi.

Alcuni esempi: SPID non può essere attualmente utilizzato sul sito del Ministero dell’Interno per prenotare un appuntamento presso il comune di residenza e ottenere la Carta di Identità Elettronica (CIE).

Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha avuto recentemente non poche difficoltà con l’autenticazione tramite SPID.

Il Comune di Roma, per permettere ai cittadini di ottenere la CIE, non considera l’uso di SPID e adotta un’applicazione fornita da privati.

In attesa del nuovo anno, ci si auspica che il percorso di diffusione di SPID sia progressivamente più veloce.

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Il Comune di Catania e TIM insieme per il futuro tecnologico della città

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Il Comune di Catania ha siglato un accordo con TIM per dare nuovo impulso allo sviluppo digitale del territorio con particolare riferimento alla possibilità di rendere Catania una smart city all’avanguardia e diventare così un riferimento per l’economia digitale regionale.

Si tratta di un’intesa che consolida ulteriormente il già prospero rapporto di TIM con la città che ospita anche il Joint Open Lab nato in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e che si occupa di sperimentazioni relative all’Internet of Things (IoT), Smart AgriFood e Industria 4.0.

Sensoristica e applicazioni avanzate per Catania

Il ruolo di TIM sarà quello di partner per la realizzazione di sistemi evoluti come il monitoraggio e l’efficientamento dello spostamento dei cittadini e turisti grazie all’ottimizzazione della mobilità urbana.

Tra i principali servizi verrà implementato il sistema BaaS (Bus as a Sensor), un innovativo sensing node applicato ai mezzi di trasporto affinché sia possibile utilizzarli per raccogliere diverse tipologie di dati, come la qualità dell’aria, la posizione o l’affollamento del bus ma anche il grado di congestione del traffico o la situazione del manto stradale.

I bus diventeranno quindi delle macchine intelligenti al servizio della comunità
Oltre al sistema BaaS è prevista la realizzazione di una soluzione Smart Urban Garden che consente di dotare gli orti urbani e le aree verdi di un’intelligenza artificiale che permetta ai fruitori di interagire fra loro e con il territorio nell’ottica di creare un proprio orto 2.0 attraverso un assistente digitale.

Maggiori informazioni qui.

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