Al via la costruzione dell’anagrafe digitale dei dipendenti pubblici

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale dedicato all’anagrafe digitale dei dipendenti pubblici vengono gettate le basi per il censimento digitale di tutti gli appartenenti alla Pubblica amministrazione.

L’obiettivo è il perseguimento di un migliore coordinamento delle attività di organizzazione delle amministrazioni facendo emergere i fabbisogni di personale e di programmazione delle assunzioni favorendo, nel contempo, i processi di sviluppo delle competenze.

Il passo successivo è la creazione del fascicolo digitale del dipendente, integrato con le informazioni acquisite sul Portale inPA, che conterrà le informazioni sul percorso professionale di ogni lavoratore pubblico a partire dal percorso formativo affrontato fino alla mobilità.

L’anagrafe digitiale dei dipendenti pubblici si basa su un’innovativa piattaforma digitale che conoscerà un primo periodo sperimentale, di almeno sei mesi, per raccogliere e disciplinare le informazioni contenute: dai dati anagrafici ai dati curriculari ed economici.

Tutti i dati trattati saranno gestiti secondo la normativa vigente in materia di protezione dei dati personali e resi analizzabili in forma aggregata anche per fini statistici.

Maggiori informazioni nel comunicato del Ministro per la Pubblica Amministrazione.

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Natale in privacy, il Garante aiuta a proteggere i dati personali durante le feste

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Per aiutare le persone a proteggere i propri dati personali durante il periodo festivo, il Garante della Privacy ha pubblicato un vademecum che ricorda a tutti quali comportamenti occorre tenere per evitare di cadere vittime di truffe digitali o di perdere il controllo dei propri dati.

Si tratta dell’edizione aggiornata del vademecum Natale in privacy diffuso dall’Autorità tramite i propri profili social: in pochi e semplici passi è quindi possibile capire come trascorrere il periodo festivo in sicurezza evitando brutte sorprese dovute a falsi messaggi di auguri ma anche un utilizzo improprio delle connessioni Wi-Fi di alberghi o ristorante e, ancora, incauti acquisti online spinti dall’emotività o dall’urgenza derivante dal periodo.

La prima linea di difesa per un poter affrontare serenamente le feste è comunque dettata da un comportamento scrupoloso nella gestione delle informazioni, soprattutto foto e video, che vengono spesso con leggerezza trasferite ad altre persone o pubblicate online: questa mancanza di attenzione può risultare particolarmente problematica se il materiale divulgato interessa minori.

Bisogna sempre riflettere prima di mettere a disposizione di terzi o condividere informazioni personali ma anche prima di registrarsi su siti e piattaforme, soprattutto quelle che si ritengono essere gratuite, magari approfondendo adeguatamente l’informativa privacy per conoscere esattamente da chi e per quali scopi verranno usati i propri dati.

Maggiori informazioni nel comunicato del Garante.

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Smart Life Festival, al via a Modena la manifestazione dedicata alla cultura digitale

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Tutto è pronto per l’inizio di Smart Life, il festival dedicato alla cultura digitale che si tiene a Modena dal 29 settembre al 2 ottobre: oltre 80 appuntamenti dedicati a tecnologia, innovazione ma anche arte, sanità, scuola e spettacolo animeranno la vita della città approfondendo il rapporto uomo e macchina nei diversi campi affrontati.

Non a caso la kermesse è dedicata al tema dell’umanesimo 5.0, sviluppando il rapporto tra uomo e tecnologia in riferimento ai big data, alla privacy digitale ma anche alla telemedicina e alle arti basate sull’uso del digitale.

Tutti gli appuntamenti si tengono in presenza ma esiste anche un palinsesto di dirette streaming per agevolare la fruizione dell’evento da remoto.

Basta collegarsi al sito ufficiale della manifestazione per vedere un programma completo: diversi incontri, fra quelli che si terranno durante il festival, verranno registrati e resi disponibili sul canale YouTube della manifestazione.

L’iniziativa è frutto della collaborazione fra Comune di Modena, Fondazione Collegio San Carlo, Fondazione Modena, Unimore, Provincia di Modena e molti altri fra cui diverse associazioni del territorio come CNA Confesercenti e Confindustria Emilia.

Maggiori dettagli nel comunicato del Comune di Modena.

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Telefono Azzurro e il Garante insieme per tutelare i minori nell’universo digitale

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Telefono Azzurro e il Garante per la Protezione dei Dati Personali hanno siglato un protocollo d’intesa per aiutare i minori tutelandoli nell’universo digitale.

In particolare, si pone alla base del Manifesto di Pietrarsa con lo scopo di educare i bambini al valore dei dati per renderli persone, cittadini e consumatori davvero consapevoli: l’accordo si concretizza con una serie di azioni volte a supportare il mondo scolastico locale e nazionale nella diffusione della cultura della protezione dei dati personali e del rispetto della vita privata.

La prima iniziativa figlia dell’intesa è il programma I Love Privacy, ideato per educare cinque milioni di bambini a riconoscere il valore dei propri dati e imparare a tutelarli.

Nel corso del tempo si succederanno diverse attività e progetti di educazione digitale e di sensibilizzazione al rispetto della vita privata e della protezione dei dati personali frutto della cooperazione comune sfruttando le competenze, le esperienze e i poteri di entrambe.

Maggiori informazioni nel comunicato di Telefono Azzurro.

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Google Analytics, il Garante evidenzia la violazione della normativa sulla protezione dei dati

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Al termine di una lunga e complessa istruttoria il Garante della Privacy ha emesso un provvedimento in cui ammonisce una società commerciale per l’uso di Google Analytics in virtù della non liceità del trasferimento dei dati collezionati dal software e inoltrati verso gli Stati Uniti dopo che è stato invalidato il privacy shield e, quindi, si è di fatto reso necessario un nuovo accordo fra Europa e Stati Uniti sulle garanzie per il trasferimento dati.

A seguito dell’ammonizione, la società dovrà regolarizzare la posizione introducendo adeguate misure per la salvaguardia dei dati e relativo trasferimento: quanto accaduto alla società oggetto del provvedimento ovviamente si applica a tutte le società che fanno uso del software analitico di Google.

Nei fatti Google, tracciando le informazioni degli utenti dei siti web in cui è installata la versione di Google Analytics, diviene Responsabile del Trattamento senza che però sia effettivamente possibile imporgli le previsioni di legge applicabili e quindi sia sottoposto alla negoziazione auspicabile nel caso di gestione dei dati personali.

Questo perché Google si autonomina attraverso i propri termini di servizio innescando il problema di trasferimento internazionale di dati verso gli Stati Uniti.

Si aggiunge inoltre che i dati necessari al funzionamento dei siti internet, ossia quelli generalmente raccolti dai browser attraverso i cookies, possono essere mescolati con altre informazioni collezionate da Google nel caso in cui l’utente che naviga sia anche utilizzatore dei servizi della multinazionale americana: si pensi all’utente che rimane loggato al proprio account Google e che naviga su altri siti.

Il risultato è una profilazione marcata che sfrutta l’aggregazione di dati altrimenti non disponibili e che, evidentemente, svelano maggiori informazioni di quelle di cui un singolo soggetto trattante dovrebbe disporre se non autorizzato espressamente a farlo.

All’orizzonte non si preannuncia una soluzione semplice: nelle “Linee guida di design per i siti internet e i servizi digitali della PA” AgID incentiva l’adozione di una versione opensource per il tracciamento delle statistiche di accesso dei siti internet che sia rispettosa della normativa vigente in materia di privacy.

Certo è che non è chiaro cosa possa succedere adesso a coloro che vorranno persistere nell’utilizzo di Google Analytics stante l’asimmetria di potere contrattuale derivante dalla primaria posizione di mercato assunta da Google nel settore dei servizi di web analytics.

Maggiori dettagli nel comunicato del Garante.

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Google Foto potenzia la sicurezza di immagini e video sensibili

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Google ha esteso la funzionalità locked folder di Google Foto che consente di proteggere immagini e video sensibili nascondendoli dalla libreria principale.

Da oggi è infatti possibile provvedere ad una protezione addizionale della directory con una password o con l’accesso biometrico per evitare che terzi possano accedere a tali informazioni.

La novità, annunciata qualche mese fa e messa in produzione oggi, è già integrata in alcuni dispositivi Google ed è in fase di estensione a tutti i dispositivi equipaggiati con Android 6 o versioni superiori.

Foto e video contenuti nella locked folder non saranno quindi visualizzabili nella griglia foto, nei ricordi, nelle ricerche o negli album né saranno accessibili da altri dispositivi sincronizzati: si tratta quindi a tutti gli effetti di una cartella segreta accessibile solo al proprietario.

La configurazione della funzionalità è effettuabile all’interno della sezione utilità nel menù raccolta ed è sufficiente seguire le semplici istruzioni disponibili a video: i dispositivi Google Pixel permettono inoltre di salvare foto e video ripresi dalla fotocamera di questi smartphone direttamente all’interno della locked folder.

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Mozilla VPN, arriva in Italia la rete privata virtuale per proteggere la navigazione

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Mozilla ha lanciato in Italia Mozilla VPN, la propria rete privata virtuale per salvaguardare le attività in rete degli utenti.

La celebre fondazione, che esplora il mondo delle soluzioni opensource dedicate alla rete internet e che è anche il produttore del famoso browser Mozilla Firefox in cui la VPN è integrata, ha voluto impegnare le proprie risorse per dare luogo a soluzioni funzionali alla sicurezza e alla privacy in rete di coloro che navigano online.

Per questo motivo, sfruttando il protocollo WireGuard, la VPN di Mozilla protegge attraverso la crittografia le attività di rete nascondendo l’indirizzo IP del navigatore ad occhi indiscreti.

I registri delle attività svolte non vengono conservati e la fondazione non ha collaborazione con terze parti: il sistema, accessibile previa abbonamento, funziona su tutti i sistemi operativi quali iOS, Android, Mac, Windows e Linux.

Particolarmente semplice da utilizzare, si basa sull’impiego di un’applicazione da scaricare sul proprio dispositivo accessibile tramite il proprio account Firefox a cui sono collegabili fino a 5 dispositivi differenti: l’utente sarà quindi collegato ad un server a scelta che si occuperà di schermare la rintracciabilità del navigatore.

A differenza della modalità di navigazione in incognito, che permette di non memorizzare la cronologia di navigazione, la VPN permette di rendere tutti i dati di navigazione completamente anonimi nascondendo anche il luogo da cui ci si collega.

Maggiori dettagli nel sito dedicato di Mozilla Foundation.

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Revenge porn, il Garante lancia un canale di emergenza per le vittime potenziali

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Il Garante Privacy si schiera in prima linea contro il revenge porn e in supporto delle vittime potenziali, soprattutto donne, che vengono coinvolte in fenomeni di ricatto o lesione d’immagine collegati alla pornografia non consensuale.

Per farlo, il Garante ha infatti stretto un accordo con Facebook e ha lanciato sul proprio sito un canale di emergenza tramite cui le persone possono denunciare eventuali fenomeni di revenge porn e ottenere il blocco di foto e video intimi diffusi senza il proprio consenso.

Chiunque infatti ritenga che vi sia il rischio di una diffusione non autorizzata può utilizzare il canale, in forma preventiva, che si interfaccia con le piattaforme sociali della multinazionale americana (Facebook e Instagram) la quale provvederà a verificare la segnalazione ed effettuare il blocco ove si la denuncia si rivelasse fondata.

L’indirizzo da cui effettuare l’accesso al canale di emergenza è disponibile alla pagina dedicata del sito del Garante Privacy e sarà attivo dal 8 marzo.

Il funzionamento è semplice: tramite un modulo si potranno fornire dettagli sul caso all’Autorità e caricare le immagini interessate che verranno cifrate in modo da diventare irriconoscibili e inutilizzabile ma preservando delle caratteristiche utili ad una comparazione algoritmica che permette il raffronto che caricamenti presenti e futuri: laddove la tecnologia identificasse un’identità con materiale presente sulla piattaforma di Facebook o Instagram, provvederà a bloccarlo.

Per maggiori informazioni è disponibile il comunicato ufficiale sul sito del Garante Privacy.

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Facebook Dating arriva in Italia

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Facebook Dating, la piattaforma di Facebook dedicata agli incontri, è ufficialmente disponibile in Europa, e quindi anche in Italia, da oggi.

Introdotta in una ventina di Paesi nel mondo già dal settembre 2019, l’applicazione Facebook Dating non era stata ancora presentata in Europa soprattutto per l’impatto in termini di privacy tenendo conto delle disposizioni previste dal GDPR nel Vecchio Continente e dello stop che era stato comminato dal Garante della Privacy irlandese lo scorso febbraio.

Per accedere al nuovo servizio non è necessario installare alcuna applicazione: è sufficiente recarsi, all’interno dell’app di Facebook per Android o iOS, all’interno delle impostazioni e di lì attivare il servizio Dating.

Facebook Dating potrebbe non essere ancora disponibile in tutti gli account italiani dato che il rilascio è in corso in queste ore.

Una volta attivato il servizio, viene proposta la creazione di un profilo separato rispetto a quello ordinario di cui vengono tenuti validi il nome di battesimo e la data di nascita: tutte le attività svolte all’interno dell’area dating non verranno visualizzate o pubblicate sulla bacheca di Facebook.

L’unica eccezione è rappresentata da una funzione opzionale, denominata Passioni Segrete, che permette di indicare fino ad un massimo di 9 persone presenti nei propri contatti a cui si è segretamente interessati: qualora queste dovessero fare lo stesso, avverrà un match e sarà possibile entrare in contatto tramite Facebook Dating.

Rispetto a Tinder, suo competitor diretto, non c’è il sistema dello swipe ma il contatto avviene tramite messaggio o commento ad una foto: se il destinatario si dimostra interessato e provvede a replicare, si avvierà una conversazione.

Il servizio è usabile solo dagli utenti maggiorenni.

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Cittadinanza Digitale, il progetto di Telefono Azzurro per supportare docenti e studenti con competenze digitali

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Telefono Azzurro ha lanciato, grazie al supporto di Google, il progetto Cittadinanza Digitale.

Si tratta di un’iniziativa formativa che prevede una serie di interventi online e negli istituti scolastici per fornire strumenti e competenze digitali specifiche a docenti e studenti.

Il progetto è condiviso dal Ministero dell’Istruzione, grazie ad un protocollo firmato dalle parti, e intende coinvolgere soprattutto bambini e adolescenti affinché sviluppino un senso critico nei confronti del web e un approccio corretto e responsabile in modo da poter crescere in un ambiente sicuro e sviluppare un civismo digitale che contribuisca al miglioramento della società.

Del resto, stando ai dati Unicef del 2019, il 71% dei giovani di tutto il mondo ha accesso a internet con un costante aumento dell’uso dei social media che nascondono insidie e il cui cattivo impiego può portare alla crescita incontrollata di fenomeni avversi e campagne d’odio.

Il programma formativo Cittadinanza Digitale di Telefono Azzurro si articola in 21 webinar e 7 web talks con esperti e approfondimenti tematici che ruotano attorno a 7 moduli: comunicazione e linguaggio, condivisione, privacy e digital reputation, gaming e videogiochi online, relazioni online e consenso, impronta digitale, generazione e valutazione dei contenuti nell’infosfera, screen time e benessere online.

Tramite precise attività laboratoriali, i partecipanti potranno dotarsi di strumenti pratici e linguaggi idonei per affrontare gli argomenti in funzione dell’età e dello sviluppo degli studenti.

Anche i docenti acquisiranno informazioni e competenze utili a contrastare fenomeni digitali lesivi per la crescita dei futuri cittadini, tra i quali il cyberbullismo.

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