TeRABIT, ecco l’infrastruttura digitale ad altissime prestazioni per i centri di ricerca

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L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, il Consorzio Garr e Cineca hanno presentato TeRABIT, la nuova infrastruttura digitale ad altissime prestazioni dedicata all’interconnessione diretta dei centri di ricerca italiani.

Entro il 2025, a fronte di un investimento di 41 milioni di euro del PNRR, verrà completata la nuova rete veloce ideata per rispondere alle sfide del futuro: grazie ad una velocità di scambio di dati pari ad un Terabit al secondo, l’infrastruttura supporterà le richieste del calcolo ad alte prestazioni, le simulazioni numeriche complesse, le necessità delle implementazioni dell’intelligenza artificiale o del machine learning.

La rete Terabit unisce, potenziandole, tre potenti reti di comunicazione già esistenti quali: Garr-T, Prace-Italy e Hpc-BD-AI, in stretta collaborazione con il Centro Nazionale di ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing Icsc di Bologna.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa di Regione Sardegna.

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TIM e Open Fiber disponibili all’unificazione della rete in fibra ottica

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TIM e Open Fiber, insieme a KKR, Macquarie e a Cassa Depositi e Prestiti, hanno firmato un importante protocollo di intesa non vincolante, ossia un Memorandum of Understanding, finalizzato al percorso di integrazione tra le rispettive reti in fibra ottica.

Si tratta di un processo che punta alla creazione di un unico operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da Cassa Depositi e Prestiti con la partecipazione dei due fondi di investimento allo scopo di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN in Italia.

L’obiettivo, inutile a dirsi, è un miglioramento dell’accesso ai servizi di connettività per il sistema Paese, sia per la popolazione che per gli Enti pubblici e le imprese.

L’operazione, da svilupparsi tramite un assetto societario da definire, prevede la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa di TIM da quelle commerciali per poi effettuare l’unificazione della parte di rete con quella a disposizione di Open Fiber.

La sottoscrizione del protocollo prevede una tempistica di 5 mesi, con scadenza al 31 ottobre 2022, per finalizzare lo schema dell’operazione che giungerà poi alla firma dei rispettivi organi deliberanti aziendali.

Si tratta di un importantissimo passo verso la riduzione del digital divide del Paese e, come tale, vedrà la massima attenzione da parte del Governo che gioca un ruolo dirimente nell’iniziativa.

Maggiori dettagli nel comunicato stampa di Open Fiber.

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Safer Internet Day, insieme per un uso positivo della rete

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Oggi si celebra il Safer Internet Day, la nuova edizione della Giornata mondiale per la sicurezza in Rete che è stata istituita e promossa dalla Commissione Europea per sensibilizzare le persone per un uso consapevole e sicuro di Internet.

Il perno di questa edizione è l’evento nazionale organizzato dal Ministero dell’Istruzione grazie al coordinamento realizzato da parte di Generazioni Connesse ma, in tutta Italia, si susseguiranno una serie di eventi minori e attività, in presenza e online, promosse da svariate realtà fra cui l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, la Polizia di Stato, Telefono Azzurro e Save the Children.

Online sono previsti variati webinar, dirette e interviste con esperti che analizzano gli aspetti che caratterizzano una Rete più sicura e i comportamenti più responsabili che tutti dovrebbero tenere quando navigazione e si confrontano su Internet.

La crescente attenzione verso le dinamiche del web si riflette nell’aumento della qualità delle ore di navigazione effettuate dai ragazzi italiani che hanno ridotto la quantità di ore rispetto all’anno scorso: si parla di una decurtazione di circa il 30% del campione intervistato per quanto riguarda i giovani che si dichiarano sempre connessi rispetto al medesimo periodo del 2021.

Inoltre i ragazzi possono contare su un’informazione più approfondita veicolata anche dai docenti a cui sono rivolti diversi progetti di sensibilizzazione come il Progetto ELISA, formazione in E-Learning degli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo, promosso dal MIUR e il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze.

Maggiori informazioni direttamente sul sito di Generazioni Connesse.

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La rete EmiliaRomagnaWiFi raggiunge i 10mila punti di accesso

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I punti di accesso della rete EmiliaRomagnaWiFi superano la barriera di 10mila unità: usati da più di 3 milioni di cittadini della regione con una media di saturazione pari a circa 2 punti di accesso ogni mille abitanti, i nodi della rete di EmiliaRomagnaWiFi consentono ai cittadini di accedere alla rete gratuitamente con qualsiasi dispositivo compatibile con l’accesso wireless da piazze, ospedali, biblioteche, centri sociali, centri giovanili e impianti sportivi.

Per navigare tramite la rete messa a disposizione da Regione Emilia-Romagna sul territorio non è necessario registrarsi.

I punti presenti sul territorio della rete EmiliaRomagnaWifi coprono 287 Comuni emiliano-romagnoli con una buona copertura soprattutto nella provincia di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Forlì-Cesena.

La rete EmiliaRomagnaWiFi verrà progressivamente estesa ai Comuni del territorio regionale ancora scoperti grazie al supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea avviando anche possibili sperimentazioni di servizi integrati Wi-Fi/5G.

Per consultare la diffusione dei punti di accesso della rete nei singoli Comuni è possibile verificare la pagina presente sul portale regionale dedicato all’Agenda digitale regionale.

Maggiori informazioni nel comunicato della Regione Emilia-Romagna.

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A Modica è disponibile la rete in fibra ottica di Open Fiber

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Dopo l’avvio dei lavori avvenuto qualche mese fa, di cui avevamo già parlato, a Modica è effettivamente disponibile la rete in fibra ottica di Open Fiber che, nella zona residenziale di Modica Sorda, collega oltre 5mila unità immobiliari della città siciliana sulle 17mila attese tra case, negozi e uffici inclusi nel piano di cablaggio.

La connettività consente di poter navigare ad una velocità fino a 10 Gigabit per secondo grazie alla modalità FTTH, acronimo che indica la fibra ottica collegata fino a dentro gli immobili.

Il collegamento della città di Modica si aggiunge ad altre città siciliane raggiunte dalla rete di Open Fiber quali: Palermo, Catania, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Trapani, Bagheria, Gela e Vittoria.

In tutta la regione sono già state coperte oltre 800mila unità immobiliari che possono sfruttare l’infrastruttura di telecomunicazioni targata Open Fiber.

La connettività di Open Fiber consente di poter utilizzare al meglio numerosi servizi connessi con lo smart working, la didattica a distanza, l’e-health, lo streaming di contenuti audio e video nonché le applicazioni tipiche delle smart city come per esempio il controllo elettronico degli accessi, il monitoraggio ambientale o la gestione dell’illuminazione pubblica.

Maggiori dettagli nel comunicato stampa di Open Fiber.

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Prosegue lo sviluppo della rete di Piazza Wifi Italia negli ospedali italiani

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Il progetto Piazza Wifi Italia, lanciato da Infratel Italia in accordo con il MISE e in collaborazione con TIM e con il Ministero dell’Innovazione sta proseguendo nello sviluppo della rete internet pubblica gratuita negli ospedali italiani.

L’iniziativa, partita l’anno scorso, sta sviluppandosi velocemente con l’adesione di 190 ospedali o strutture sanitarie pubbliche e la relativa installazione di 2126 access point.

L’intento è quello che proseguire nel percorso accelerando ulteriormente e avviando l’installazione di quasi 5.000 access point Wi-Fi negli ospedali e strutture sanitarie pubbliche in modo da rendere possibile a chiunque di connettersi gratuitamente anche nei luoghi di cura.

Le strutture sanitarie che volessero aderire possono fare richiesta attraverso una comunicazione email a ospedaliwifitalia@infratelitalia.it.

Maggiori informazioni nel comunicato di Infratel Italia sul sito dedicato al progetto.

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Trapani, Open Fiber inizia i lavori per la rete in fibra ottica

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Trapani, la città tra i due mari, inizia ufficialmente il suo percorso di rivoluzione delle infrastrutture digitali e lo fa con Open Fiber.

L’azienda partecipata da Enel e CdP ha infatti avviato i lavori per la stesura della rete in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home) per garantire una connessione fino a 1 Gigabit al secondo e latenza inferiore ai 5 millisecondi.

L’avvio dei lavori è possibile grazie all’accordo sottoscritto con il Comune di Trapani che prevede un investimento di 8 milioni di euro e il cablaggio di circa 23milla unità immobiliari: anche in questo caso, come per i lavori di cablatura in altre città, gli interventi sono stati concepiti per limitare il più possibile l’impatto degli scavi, anche riutilizzando infrastrutture esistenti, e il disagio per la cittadinanza.

La nuova rete si estenderà per 126 chilometri di cui circa il 70% costituiti da impianti interrati o aerei già presenti in città per un totale di 13mila chilometri di cavi in fibra ottica, con conclusione dei lavori prevista entro 18 mesi.

La rete in fibra ottica FTTH di Open Fiber permetterà la crescita tecnologica di Trapani, consentendo a cittadini, aziende ma anche alla Pubblica Amministrazione trapanese di poter utilizzare servizi evoluti che richiedano velocità e larghezza di banda.

Maggiori dettagli nel comunicato stampa di Open Fiber.

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Online il nuovo sito dedicato al piano BUL

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Il piano BUL è un programma ambizioso, avviato nel 2015, ideato per pianificare e semplificare il processo di ammodernamento dell’infrastruttura di rete italiana in modo da consentire a cittadini e imprese di poter finalmente accedere ad Internet ad alta velocità anche nelle aree più remote del Paese.

Per poter consentire questo difficile processo di evoluzione, Infratel Italia ha indetto tre bandi di gara che sono stati aggiudicati a Open Fiber, azienda che ha preso in carico l’effettiva esecuzione della posa della nuova infrastruttura di rete veloce impegnandosi soprattutto nel coprire le aree bianche ossia le zone a fallimento di mercato da sempre evitate per evidenti mancanze di profittabilità degli interventi di collegamento.

La rete realizzata da Open Fiber nelle aree bianche, interamente FTTH, è di proprietà dello Stato ma resterà in concessione alla società appaltante per 20 anni: entro il 2025 si punta a coprire tutte le unità immobiliari con almeno 100Mbps elevata a 1Gbps per scuole ed edifici pubblici.

In considerazione della progressività della copertura e dei tempi necessari per realizzare l’infrastruttura, ha debuttato il nuovo sito del piano BUL che consente di offrire ai cittadini le stesse informazioni in tempo reale sullo stato di avanzamento dei lavori e sull’avanzamento del progetto fornite dalla concessionaria Open Fiber a Infratel.

La nuova piattaforma nasce all’insegna della massima trasparenza fornendo, nella misura più granulare possibile, i dati della connettività a banda larga e ultralarga disponibile o pianificata per qualunque numero civico d’Italia.

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Il Comune di Jesolo amplia la rete Wi-Fi pubblica

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Grazie alla partecipazione al progetto WiFi4EU avviato dalla Commissione europea per supportare gli enti locali nella realizzazione e mantenimento delle reti Wi-Fi pubbliche, il Comune di Jesolo è riuscito, insieme ad altri Comuni italiani, ad aggiudicarsi le risorse economiche per la creazione di nuovi hotspot gratuiti in grado di estendere la connessione Wi-Fi pubblica e gratuita sul territorio cittadino.

In questo modo l’Amministrazione sta ultimando i lavori di collegamento delle aree di Piazza Kennedy, del Parco Ca’ Silis nel centro storico e del Parco Grifone al Lido di Jesolo: queste zone saranno presto coperte da una connettività a banda larga che consente non solo a cittadini e turisti di potersi collegare gratuitamente ad Internet ma anche di meglio integrare i servizi pubblici presenti negli spazi portati sotto copertura.

Jesolo è già oggi una delle prime località balneari ad offrire una connessione Wi-Fi gratuita in fibra ottica a 1 Gbps tramite la piattaforma Jesolo Connected su tutta la spiaggia e gran parte del territorio comunale che verrà ulteriormente esteso grazie ai nuovi lavori.

Maggiori informazioni sul sito del Comune di Jesolo.

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Agcom liberalizza la manutenzione della rete

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Per tutti gli operatori TLC che erogano i propri servizi affittando l’infrastruttura di rete da TIM, che ha in carico l’ex rete pubblica di comunicazione, è avvenuta una piccola e decisiva rivoluzione.

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il cui profilo è accessibile qui, ha infatti deliberato l’istituzione di un modello di disaggregazione dei servizi accessori ai servizi wholesale di accesso, da postazione fissa, alla rete pubblica di comunicazione elettronica.

In forza della delibera Agcom 321/17/Cons gli operatori TLC potranno ora rivolgersi anche a terze parti per l’attivazione e la manutenzione delle linee senza passare dal locatore.

La disaggregazione dei servizi porta benefici agli utenti

Il vantaggio fondamentale di questa novità produce sensibili effetti in capo al consumatore finale perché si ridurrà il rischio di essere in ostaggio di lungaggini amministrative derivanti da un doppio interlocutore nell’attivazione di contratti o nella risoluzione dei guasti.

Precedentemente infatti, qualunque fosse l’esigenza, l’utente si doveva rivolgere al proprio operatore TLC che poi avrebbe dovuto attivare i propri canali con il gestore della rete (TIM appunto) per tutte le operazioni fisiche sull’infrastruttura.

In più occasioni i processi di interazione hanno causato notevoli ritardi e disguidi, spesso anche in relazione ad una volontà, da parte dell’ex monopolista, di non essere così celere nell’effettuare la propria parte.

Con la disaggregazione dei servizi invece l’operatore TLC potrà decidere autonomamente se far intervenire il gestore oppure un player di propria fiducia.

L’unico vincolo è che le aziende che interagiranno con l’infrastruttura di rete di TIM dovranno preventivamente aver ricevuto un’abilitazione e potranno essere al massimo quattro per ogni area di intervento.

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