Sanità digitale, in Sardegna le farmacie attivano l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico

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Dal 2015, anno in cui il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato attivato in Sardegna, i risultati circa l’utilizzo da parte della cittadinanza non sono stati particolarmente confortanti: si contano ad oggi infatti circa 74mila persone che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma.

Non ha certo aiutato il sistema di identificazione necessario per ottenere la possibilità di accedervi: neppure SPID, l’identità digitale che con un’unica password permette l’accesso ai servizi della PA, è riuscito a velocizzare la diffusione della piattaforma sanitaria digitale anche perché, a sua volta, la sua adozione è risultata piuttosto difficoltosa per la popolazione.

Per questo motivo la Regione ha deciso di ipotizzare un’altra strada, delegando alle farmacie il ruolo di intermediari per l’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.

La sperimentazione del servizio è iniziata, in collaborazione con Federfarma, coinvolgendo 9 farmacie del sud della Sardegna prima di estendere l’iniziativa a tutti i 600 esercizi del territorio.

I numeri iniziali sono confortanti, in 15 giorni sono state effettuate 500 attivazioni.

Grazie all’intermediazione del farmacista abilitato, non sarà più necessario essere in possesso di una propria identità digitale tramite tessera sanitaria o SPID per attivare il proprio fascicolo perché i farmacisti sono abilitati a svolgere questa operazione.

I vantaggi per i cittadini sono, sulla carta, enormi: l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico infatti permette, per esempio, di evitare di andare a ritirare i referti dovendo effettuare lunghe code. Dall’altra parte c’è da considerare che il mancato utilizzo di SPID, in questa fase, produce un ulteriore problema alla diffusione dell’identità digitale di Stato che dovrebbe essere certo presa in maggiore considerazione magari abilitando le stesse farmacie al suo rilascio.

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A Lucca arriva il libretto pediatrico digitale

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Nei punti nascita di Lucca e Barga parte un progetto destinato ad essere esteso a tutti gli altri ospedali del territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest: dall’ospedale San Luca infatti parte il libretto pediatrico digitale.

Si tratta di una piattaforma che permette di tenere traccia delle vaccinazioni dei propri bambini ma anche effettuare la prenotazione online degli appuntamenti con il pediatra e mantenere lo storico delle visite e relativi appunti affinché, in caso di modifica del pediatra, si possa ricostruire la storia sanitaria dei piccoli pazienti.

Il libretto pediatrico digitale, realizzato tramite il software VPNascite, rappresenta il primo progetto di dematerializzazione del percorso nascita, inclusi gli atti dichiarativi di avvenuta nascita con i riferimenti genitoriali, che viene conservato dall’azienda sanitaria locale in modo interamente digitale con il conseguente invio all’anagrafe del comune di residenza.

In questo modo viene pensionata la tradizionale raccomandata cartacea rispettando così i principi che ispirano le azioni per la transizione al digitale.

Il nuovo sistema non solo velocizza la procedura di registrazione all’anagrafe comunale ma permette di effettuare una serie di operazioni utili all’interscambio informativo fra medici e genitori nel rispetto della privacy dei nuovi nati: a integrare ulteriormente di funzionalità il sistema vi è inoltre la possibilità di effettuare la prenotazione online dei vaccini con la creazione di un’agenda virtuale sulla quale i genitori potranno operare le scelte più opportune in termini di vaccinazioni ed essere avvisati in prossimità della data prescelta per effettuare l’attività preventiva.

Nel prossimo futuro il sistema verrà inoltre interfacciato con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

Così facendo si stima di poter gestire in maniera adeguata gli oltre 6.000 parti annui che avvengono sul territorio dell’Asl nord ovest.

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In Piemonte entra in funzione la videochat di supporto alle chiamate di emergenza

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Il Piemonte è la prima regione in Italia a sperimentare una brillante forma di innovazione per quanto concerne il soccorso: oggi è infatti presentato presso la centrale unica di risposta del 112 di Saluzzo, in provincia di Cuneo, il servizio di videochiamata per assistere tutti coloro che chiedono soccorso.

Si tratta di un’importantissima evoluzione del servizio di soccorso che è in grado di mettere in contatto video chi chiede aiuto e l’operatore tramite smartphone: così facendo l’operatore è in grado di monitorare in tempo reale la situazione e la sua evoluzione fino dal primo minuto.

Il funzionamento è piuttosto lineare: una volta ricevuta la chiamata ed accertato lo stato di emergenza, l’operatore in servizio della centrale di emergenza invia un link tramite messaggio sul cellulare del chiamante.

Chi richiede soccorso, alla ricezione del messaggio, può cliccare il link che attiva la visualizzazione dello schermo da parte dell’operatore del 112 il quale può intervenire aiutando il richiedente sfruttando la possibilità di fornire indicazioni sicuramente più comprensibili ma, allo stesso tempo, anche accertarsi dello stato della gravità della situazione supportando attivamente chi effettua la chiamata.

L’importanza di questa nuova opportunità è ancora più evidente quando colui che segnala un’emergenza non è la vittima ma, per esempio, un soccorritore che potrebbe non avere le competenze di primo soccorso: tramite la possibilità di vedere l’operatore del 112 è infatti possibile replicare più facilmente azioni utili alla salvaguardia di chi si trova in difficoltà.

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A Torino una mano robotica cura la riabilitazione dopo l’ictus

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L’azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, già conosciuto come le Molinette, si è dotata di un avveniristico strumento per riabilitare gli arti superiori danneggiati in seguito ad un ictus: si tratta di una speciale mano robotica che assiste il paziente nel movimento.

Chiunque fosse colpito da una patologia neuromotoria infatti ha serie difficoltà a ripristinare l’utilizzo degli arti: grazie a questa innovazione è invece più facile ottenere dei risultati apprezzabili.

Il paziente si siede a una console di fronte a uno schermo e infila entrambe le braccia in appositi sostegni articolati che terminando con due guanti dotati di sensori per la lettura dei movimenti attivi e tendini artificiali per la mobilizzazione passiva.

L’induzione al movimento è progressiva: può essere infatti dettata interamente dal guanto, interamente dal paziente oppure il dispositivo può intervenire solo a supporto qualora sia necessario.

La piattaforma robotica monitora e registra i progressi del paziente e permette di impostare un percorso di riabilitazione progressivo con esercizi mirati a difficoltà variabile. Il progetto è stato reso possibile dall’intervento della Reale Foundation e di numerosi Rotary Club.

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AgID comunica le modalità di accesso unico al Fascicolo Sanitario Elettronico

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Il Fascicolo Sanitario Elettronico, la piattaforma digitale dove il cittadino può consultare tutti i dati della propria storia sanitaria ed effettuare disposizioni come richieste di prestazioni sanitarie, evolve da realtà regionale: AgID infatti ha comunicato le nuove modalità di accesso unico che puntano a superare, attraverso un portale nazionale, le precedenti differenze delle varie procedure regionali.

Continua così lo sviluppo di una logica di accentramento dei servizi che porta a ridurre le lacune osservate in una gestione frammentata a livello regionale: precedentemente infatti il Fascicolo Sanitario Elettronico era accessibile tramite sistemi differenti a seconda della Regione dell’assistito con un evidente asimmetria in termini di esperienza utente ma anche con disallineamenti informativi nei contenuti.

Molti cittadini infatti lamentavano disagi soprattutto se si trasferivano in un’altra Regione che doveva prendere in carico la loro assistenza sanitaria tramite una procedura farraginosa di recupero dati perché le piattaforme tecnologiche non erano interoperabili.

Oggi queste differenze si superano definitivamente per garantire al cittadino di recuperare facilmente tutta la propria vita sanitaria che può essere consultata autonomamente ma anche dai medici curanti: in un solo luogo si possono trovare le prescrizioni di medicinali, le visite specialistiche, gli esami di laboratorio e i relativi referti, la dematerializzazione delle ricette (in modo da riceverle senza fare la fila dal medico) o ancora i ricoveri ospedalieri.

Il cittadino interessato dovrà munirsi di credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure – ancora per poco essendo ormai fuori specifica – della CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Maggiori dettagli sul comunicato direttamente qui.

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Regione Veneto raggiunge un accordo per il potenziamento dei servizi digitali regionali

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La Regione Veneto ha sottoscritto un accordo con l’Agenzia per l’Italia Digitale e l’Agenzia per la Coesione Territoriale: si tratta dell’Accordo di Collaborazione per la Crescita e la Cittadinanza Digitale e prevede un patto territoriale di collaborazione che contempla una serie di interventi per lo sviluppo della trasformazione digitale dell’Amministrazione regionale.

In particolare viene tenuto conto dell’insieme di necessità del territorio, dei cittadini e delle imprese: fra gli interventi figura la diffusione del sistema di pagamenti online MyPortal3, la convergenza infrastrutturale verso le aziende partecipate e il consolidamento dei data center dove transiteranno tutti i dati presenti e futuri delle attività informatizzate della Regione.

Grazie a questo accordo vi sarà un potenziamento ed un’estensione dei servizi attivi e utilizzati dai cittadini tramite centinaia di amministrazioni locali venete con una ricaduta attesa davvero significativa in termini di efficientamento dei servizi e della soddisfazione dei cittadini.

L’elenco dei servizi che beneficieranno dell’accordo sono collegati alle azioni previste dall’Agenda Digitale del Veneto 2020, strettamente correlata al Piano triennale Nazionale 2019-21 e quindi: le infrastrutture fisiche fra cui la realizzazione di data center e piattaforme di cybersicurezza, la diffusione di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), delle piattaforme di pagamento digitali (fra cui MyPortal3 e PagoPA) ed il sistema elettronico che gestisce la sanità digitale compreso il Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.

Maggiori dettagli nel comunicato stampa.

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Sanità digitale, aumenta la diffusione di strumenti digitali per la comunicazione tra medici e pazienti

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Il trend delle spese per l’impiego delle tecnologie e del digitale nella sanità è in costante aumento: i medici infatti si sono resi conti dell’enorme vantaggio nell’utilizzare strumenti digitali per regolare il rapporto con i propri pazienti e, in generale, aumentare la produttività.

Il rovescio della medaglia è che questa azione è slegata e disorganizzata da regione a regione: manca cioè una governance coesa basti pensare che solo pochi cittadini possono avere la comodità di accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico che certo rappresenta un passaggio fondamentale verso una sanità davvero digitale.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico offre la possibilità di prenotare visite, visualizzare referti online, cambiare il medico di base o ancora approfittare di un sistema di telemedicina domiciliare.

La situazione è stata fotografata dal rapporto 2019 dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano in relazione al 2018.

Il rapporto evidenzia come gli investimenti per la sanità abbiano toccato 1,39 miliardi di euro di cui una componente rilevante verso gli ambiti di innovazione digitale come i sistemi dipartimentali, la Cartella Clinica Elettronica o l’intelligenza artificiale.

In generale il digitale si diffonde nelle pratiche comuni dei medici: l’85% dei medici di basa e l’81% dei medici specialisti utilizza la mail per inviare comunicazioni ai pazienti ricorrendo anche a WhatsApp da parte del 64% dei primi e dal 57% dei secondi per fissare, spostare appuntamenti ma anche per condividere documenti o informazioni cliniche.

Dall’altro lato della barricata i pazienti che però risultano più resistenti alla tecnologia: solo il 23% prenota online una visita specialistica e il 19% effettua online il pagamento della prestazione.

A riprova dell’importanza delle tematiche relative alla sanità digitale, AgID sta programmando un tavolo con tutti gli stakeholder per giugno-luglio dedicato all’omogeneizzazione dei servizi di connected care (telemedicina, continuità assistenziale con il digitale).

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In Piemonte entra in funzione il Fascicolo Sanitario Elettronico

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Entrano ufficialmente in servizio in Piemonte i servizi di sanità digitale fra cui il Fascicolo Sanitario Elettronico: si tratta di una conquista che segue due anni di lavoro e sperimentazione fortemente voluti da Regione Piemonte per semplificare la vita dei cittadini.

L’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico apre nuove opportunità a chiunque voglia interagire con i propri esami, la scelta del proprio medico curante e la prenotazione di visite e accertamenti: allo stesso tempo consente agli operatori sanitari di poter consultare un quadro aggiornato e in tempo reale dello stato di salute dei pazienti dietro consenso di questi ultimi che hanno sempre facoltà di oscurare, su richiesta, le informazioni che li riguardano.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è infatti a tutti gli effetti un cassetto che permette numerose operazioni: è una piattaforma organizzata a livello regionale ed è considerata generalmente molto utile dalla popolazione, basti pensare che in Lombardia quasi il 60% degli aventi diritto ormai ha interagito con essa.

In Piemonte il Fascicolo Sanitario Elettronico è accessibile dalla voce Sanità presente sul portale di Regione Piemonte, sotto la sezione la mia salute.

Per accedere è necessario dotarsi delle credenziali SPID, da computer e tablet.

La piattaforma digitale è completamente attiva e presenta una serie di funzioni che verranno poi progressivamente espanse: già oggi è possibile effettuare il ritiro online dei referti di laboratorio di gran parte delle aziende sanitarie piemontesi con la possibilità di delegare terzi al ritiro.

La consultazione è poi attiva anche tramite le strutture pubbliche regionali: è in corso di implementazione invece l’accesso alla documentazione clinica prodotta dalle strutture del privato accreditato.

Tra gli altri servizi attivi c’è la funzione di cambio del medico di famiglia, il pagamento del ticket sanitario, la procedura per ottenere il buono digitale per i pazienti celiaci, quella per attivare l’esenzione dal ticket per reddito e il taccuino personale dove annotare i farmaci assunti e le misurazioni effettuate sui parametri come la pressione.

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Attivo in tutta l’ASL TO3 il sistema digitale RIS CVIS PACS

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L’ASL TO3 lancia una grande innovazione nell’ambito dell’acquisizione, gestione, archiviazione e distribuzione digitale delle bio-immagini ottenute dalle attività diagnostiche radiologiche, cardiologiche, neurologiche, gastroenterologiche e ginecologiche.

Si tratta della piattaforma integrata digitale RIS CVIS PACS, attiva nei presidi ospedialieri di Rivoli, Pinerolo e Venaria-Reale.

Il sistema RIS CVIS PACS permette la gestione avanzata dei servizi di Risonanza Magnetica e TAC: la piattaforma assicura la gestione complessiva di tutta la filiera diagnostica per immagini, dall’acquisizione all’archiviazione e successiva trasmissione sia ai fini della refertazione sia dell’archiviazione definitiva comprensive delle attività amministrative.

Un sistema digitale per medici e pazienti

Il vantaggio è evidente, sia per i medici impegnati nell’esecuzione e valutazione degli esami ma anche per gli utenti che possono essere monitorati in ogni tappa del loro percorso all’interno degli ospedali o degli ambulatori sul territorio di competenza dell’ASL TO3.

In sede di prestazione i medici possono quindi ricostruire tutta la storia clinica del paziente integrata con le immagini prodotte durante l’esecuzione degli esami diagnostici: una maggiore garanzia di efficacia per le cure e una riduzione delle possibilità di errore.

Tutta la piattaforma risponde ai requisiti normativi previsti ai fini medico legali, di sicurezza, tutela della privacy e di conservazione digitale.

Le immagini raccolte sono immediatamente accessibili, anche da remoto, ai soli soggetti autorizzati.

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In Sicilia arriva il Fascicolo Sanitario Elettronico

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La Regione Siciliana dice addio al formato cartaceo per quanto riguarda la sanità pubblica: è infatti operativo il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) che consente quindi ai cittadini di intrattenere il rapporto con il proprio medico curante e con le strutture sanitarie direttamente online.

Nessun obbligo di avere con sé la documentazione sanitaria anche in caso di cura presso istituti al di fuori della Regione Siciliana: tutte le informazioni dei pazienti infatti sono disponibili nell’archivio digitale centralizzato che consente al personale medico di ottenere rapidamente lo stato clinico del paziente nel totale rispetto della sua privacy.

Avviene quindi quello che è già attivo in molte regioni, fra cui la Toscana.

Il FSE della Regione Siciliana viene implementato senza oneri per i cittadini

I dati sanitari di ogni cittadini verranno popolati all’interno del database del Fascicolo Sanitario Elettronico dai medici dell’assistenza primaria, dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta ma solo dopo che l’interessato avrà prestato il proprio consenso informato.

La Regione si auspica di raggiungere entro 24 mesi, il 50% di fascicoli sanitari attivati, per circa 2 milioni e mezzo di residenti in Sicilia: entro il 30 giugno del 2019 l’obiettivo è quello di raggiungere i 500.000 assistiti ossia il 10% nell’isola.

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